170 scatti della grande fotografa della Magnum in mostra a Torino, tra reportage sociali e ritratti d’autore.
Ha raccontato il mondo con il suo “appassionato approccio personale”. Secondo Eve Arnold, leggendaria fotografa americana, è questo l’unico strumento indispensabile per un fotografo.
Eve Arnold è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1951.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino dedica una ricca esposizione alla sua opera completa, con 170 foto, di cui molte mai esposte. Dai primi scatti in bianco e nero nella New York degli anni Cinquanta si arriva agli ultimi lavori a colori della fine del secolo scorso, realizzati all’età di 85 anni.
Le opere selezionate affrontano temi e questioni come il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo, andando a comporre un corpus di opere di raro eclettismo. Si va dai ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo (da Marlene Dietrich a Marilyn Monroe, da Joan Crawford a Orson Welles) che le hanno dato una fama planetaria, fino ai reportage d’inchiesta su temi e questioni centrali nel dibattito pubblico di ieri e di oggi.
Eve Arnold dimostra una straordinaria capacità di entrare in sintonia con i propri soggetti, abbattendo barriere e reticenze. Malcolm X, ad esempio, le concede di seguirlo a distanza ravvicinata durante i più importanti raduni dei Black Muslims. La fotografa realizza un suo ritratto diventato subito una vera e propria icona, in mostra insieme ai diversi servizi dedicati alla comunità nera e alle rivendicazioni degli afroamericani che, negli anni Cinquanta, stavano emergendo in tutti gli Stati Uniti d’America.
Il primo reportage, dai toni densi e fumosi, è dedicato alle numerose sfilate di moda “black” di Harlem. Considerato troppo scandaloso per i giornali americani dell’epoca, pone le basi del suo particolare stile. Ne seguiranno numerosi altri, da tutto il mondo, come quello in Cina nel 1979 o l’imponente progetto sull’uso del velo in Medio Oriente, nato dopo aver assistito a un discorso del presidente tunisino Bourguiba che esortava le donne a scoprirsi il capo per entrare nella modernità: luoghi e temi in grado di aprire dibattiti anche oggi.
La carriera di Arnold è a tutti gli effetti un inno all’emancipazione femminile. I suoi soggetti sono nella maggior parte dei casi donne, immortalate senza mai scivolare in stereotipi o categorizzazioni, con il solo intento di conoscere, capire e raccontare. Un principio che la guida anche nelle fotografie più intime e delicate, come quelle realizzate all’interno dei reparti di maternità degli ospedali di tutto il mondo, soggetto a cui ritorna costantemente.
La scelta e la disposizione delle immagini in mostra, insieme a numerosi documenti d’archivio, testi, provini di stampa, libri e riviste, restituisce la ricchezza dell’opera di Eve Arnold e guida nella scoperta di questa vera e propria leggenda della fotografia.
Curata da Monica Poggi e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, la mostra resta aperta a Torino fino al 4 giugno 2023.
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Fotografie di Antonio Jordán