Andrea Solario, un artista a cavallo tra due epoche e due mondi, torna a brillare nella mostra al Museo Poldi Pezzoli di Milano. La sua pittura racconta il dialogo tra la lezione leonardesca e l’eleganza della scuola veneziana, tra l’Italia rinascimentale e la Francia delle corti.
La mostra è un’occasione unica per riscoprire la sua opera. Riunisce capolavori provenienti da prestigiose istituzioni italiane e internazionali, offrendo uno sguardo inedito sulla sua carriera e sul suo tempo.

Il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni, ciascuna dedicata a un periodo cruciale della vita e della produzione artistica di Solario. La prima parte introduce al contesto veneziano di fine Quattrocento, dove l’artista si forma a contatto con i grandi maestri come Giovanni Bellini e Antonello da Messina. Qui emerge il suo talento nel ritrarre figure di intensa espressività, già permeate di quella straordinaria capacità di fusione tra il naturalismo lombardo e la ricercatezza cromatica veneta.
Proseguendo, il focus si sposta sugli anni francesi di Solario, quando diviene pittore di corte per il cardinale Georges d’Amboise e lavora nel castello di Gaillon, in Normandia. È un periodo cruciale, in cui l’artista porta oltralpe il Rinascimento italiano, lasciando un’impronta duratura sulla pittura francese. Alcune delle opere più celebri di questo periodo – come il “Cristo con la corona di spine” conservato al Louvre – testimoniano la sua straordinaria sensibilità nell’esplorare il pathos e l’introspezione psicologica.

La mostra si concentra infine sugli anni milanesi di Solario, quando il suo stile si arricchisce ulteriormente grazie al confronto con Bramantino e gli scultori attivi in città. È il periodo delle grandi commissioni e del suo ultimo progetto per la Certosa di Pavia, interrotto dalla morte improvvisa nel 1524.
L’esposizione del Poldi Pezzoli, attraverso dipinti, documenti e confronti inediti, restituisce il profilo di un artista colto e sofisticato, capace di assimilare influenze diverse e trasformarle in un linguaggio pittorico personale e originale. Un’occasione imperdibile per riscoprire una figura fondamentale del Rinascimento lombardo e internazionale.

Andrea Solario: un ponte tra Milano, Venezia e la Francia rinascimentale
In bilico tra due secoli e tra due culture artistiche, Andrea Solario emerge come una delle figure più affascinanti del Rinascimento lombardo. La sua carriera, segnata da influenze veneziane e leonardesche, lo porta a diventare un precursore del Rinascimento italiano in Francia, anticipando di circa un decennio l’arrivo di Leonardo da Vinci.

Formazione tra Milano e Venezia
Nato a Milano intorno al 1465, Andrea Solario si forma in un ambiente artistico permeato dalla lezione di Leonardo da Vinci e Bramantino. Tuttavia, è Venezia, dove giunge con il fratello Cristoforo intorno al 1494, a dargli una vera e propria svolta stilistica. La città lagunare è in quel periodo un crocevia culturale straordinario, capace di attrarre artisti di fama internazionale. Giovanni Bellini è la figura dominante, ma anche la pittura di Perugino e l’eredità di Antonello da Messina lasciano il segno.
A testimonianza della sua precoce maturità artistica, nel 1495 Solario firma la pala per la chiesa di San Pietro Martire a Murano, definendosi “Andreas Mediolanensis”. In questa opera si può già cogliere la sintesi tra la morbidezza luminosa della scuola veneta e l’attenzione al dettaglio tipica della tradizione lombarda.
L’esperienza francese: il Rinascimento italiano alla corte di Georges d’Amboise
Nel 1507 Andrea Solario lascia l’Italia per trasferirsi in Francia, al servizio del cardinale Georges d’Amboise, zio del governatore di Milano, Charles d’Amboise. Nel castello di Gaillon Solario realizza un grandioso ciclo di pitture murali e alcuni dei suoi dipinti più celebri, molti dei quali oggi conservati al Louvre.

Il soggiorno francese rappresenta un momento cruciale nella sua carriera. Solario introduce nella corte transalpina il gusto e la raffinatezza della pittura italiana, divenendo un vero e proprio ambasciatore artistico della cultura rinascimentale. La sua attenzione ai dettagli, l’uso sofisticato della luce e la dolcezza delle sue figure influenzano la pittura francese dell’epoca e prefigurano l’impatto che avrà Leonardo stesso quando arriverà in Francia nel 1516.
Il ritorno a Milano e gli ultimi anni
Dopo la morte del cardinale d’Amboise nel 1510, Solario torna a Milano, dove continua a lavorare in un clima politico instabile, segnato dall’alternanza tra dominazione francese e restaurazione sforzesca. Qui prosegue la sua ricerca stilistica, assimilando nuove influenze: il dialogo con Bramantino e con gli scultori legati a Leonardo arricchisce ulteriormente la sua produzione.
Tra le opere più significative di questo periodo si annoverano il ritratto di Gerolamo Morone e una monumentale pala per la Certosa di Pavia, che rimarrà incompiuta a causa della sua morte, avvenuta nel 1524.
L’eredità di Andrea Solario
La figura di Solario resta a lungo nell’ombra rispetto ad altri grandi maestri del suo tempo, ma il suo ruolo di ponte tra il Rinascimento lombardo, la scuola veneziana e la Francia è oggi sempre più riconosciuto. La sua capacità di fondere diverse tradizioni artistiche, anticipando tendenze che sarebbero esplose nei decenni successivi, lo rende una delle voci più originali del suo tempo.

INFORMAZIONI
Andrea Solario in mostra al Museo Poldi Pezzoli
26 marzo – 30 giugno 2025
La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia
A cura di Lavinia Galli e Antonio Mazzotta
Museo Poldi Pezzoli
Via Alessandro Manzoni, 12, Milano
Mercoledì — Lunedì: 10:00 — 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Intero € 15,00; ridotto Over 65 € 13,00; ridotto Giovani € 10,00
www.museopoldipezzoli.it